Nel dubbio, regaliamoci una perla del passato, non troppo remoto: la magnifica esibizione de "Il vento e le rose", della magica Patty Pravo.
Il momento è catartico, soprattutto per lei: entra vestita e acconciata come Mamma di Futurama, con un savoir faire degno di Dalida all'apice della carriera. La annunciano Belen Rodriguez, con il suo italiano a dir poco singolare ed Elisabetta Canalis, con la sua classe da lavandara, a tette rigorosamente di fuori.
Inizia l'esibizione nella tragedia: evidentemente Pattona non si ricorda chi sia e si chiede attonita dove si trovi, ma maschera l'imbarazzo con eleganza e inizia a cantare: stecca, si scorda il testo, fa cenno ai tecnici che l'auricolare non va (e così ci auguriamo tutti, perché se davvero si sentiva, la cosa è grave), quel "ma fino allora" al minuto 3:58 assomiglia al verso di una lontra in calore. Ma noi le vogliamo bene così, perché Patty è un'icona rainbow, è bionda dentro e fuori, è più rifatta di Berlusconi (con risultati pur migliori), canta dal vivo a 164 anni e se ne strafotte. Perché lei può. E noi la adoriamo.
A domani con Sanremo, più trash che mai.
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