Finalmente, dopo una lunga pausa di riflessione dal mondo e dall'universo, torniamo all'arrembaggio del trash e dello gnoccume senza limiti. In futuro vi aspetteranno post al limite dell'umano, in cui il trash e la cultura pop contemporanea si incontrano felicemente dando vita a momenti epici che ricorderemo per tutta la vita. Ma oggi no: festeggiamo la riapertura del blog con uno gnocco anche se non è giovedì. Giovedì gnocchi, ma venerdì pesce!! Il pesce in questione non è uno scorfano, bensì un'anguilla: Dylan McDermott, famoso ai più per aver interpretato American Horror Story, serie che l'ha fatto conoscere anche a noi.
Chi di voi abbia visto la serie, sicuramente ricorderà la scena della prima puntata in cui viene rappresentato un atto di onanismo (suo sullo schermo, nostro in bagno); quella stessa puntata è costellata da scene di nudo reiterate a profusione, come se non ci fosse un domani. Noi quei fotogrammi santissimi li abbiamo raccolti, e ve li proponiamo insieme a un florilegio di altre fotografie che ritraggono il nostro gnocco settimanale.
Ecco il McDermott in un servizio fotografico per la rivista August Man
eccolo invece in versione "camicia abbottonata giusto pe' decenza"
versione "sono le tre di notte, stavo dormendo! chi è che rompe a quest'ora??"
versione "salve, sono l'idraulico"
versione "mercoledì di coppa, rutto libero"
ma soprattutto la versione "culo di fuori: è la prima puntata e devo far alzare lo share"
ps: un monito ai produttori di American Horror Story. Capiamo le esigenze di mercato: dalla prima puntata non si può capire bene quanto uan serie sia interessante, bisogna appassionare gli spettatori con altri mezzucci, tipo prendere un tronco di muscoli e schiaffarlo nudo per tutto il tempo. Noi stoltiloquisti siamo consapevoli di tutto ciò, e anzi ce ne rallegriamo, ma la domanda è una: se dovete fare trenta, perché non fare trentuno? Perché non ci avete fatto vedere il batacchio firmato McDermott? Una scelta artistica di stile o semplicemente era così deludente che avrebbe fatto crollare gli ascolti? Con questo atroce dubbio, e con viva speranza che il nostro Dylan non ci deluda neanche da quel punto di vista, vi lasciamo alla sua infinita figaggine.